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Lunedì 14 Marzo 2016
Sprecare poco sostenibile, a livello economico, etico e ambientale

E’ arrivata oggi alla Camera dei Deputati la discussione generale sulla donazione di prodotti alimentari e farmaceutici e sulla limitazione degli sprechi. Per Adoc è importante che il tema venga affrontato sui banchi parlamentari ma ritiene che, prima che normativa, la rivoluzione debba essere culturale per combattere gli sprechi. “Per vincere la battaglia contro gli sprechi alimentari bisogna avviare una vera e propria rivoluzione culturale, oltre che normativa – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – sprecare il cibo non è più sostenibile, sia a livello economico, etico e di tutela dell’ambiente. Ben vengano, quindi, disposizioni in merito all’uso dell’esubero delle produzioni e la loro destinazione agli indigenti, ma occorre innanzitutto puntare l’attenzione sulla necessità di adottare un cambiamento radicale nelle scelte di consumo e dello stile di vita. Le famiglie italiane, autonomamente, hanno già avviato un percorso di riduzione degli sprechi, ma devono essere incoraggiate e aiutate, al fine di ridurre ulteriormente gli sprechi. Negli ultimi 5 anni la percentuale di prodotti alimentari sprecati a casa da una famiglia è scesa del 6%, secondo le nostre stime. Ad oggi una famiglia spreca circa il 7% di quanto spende per la spesa alimentare. A fine anno il conto di quanto si è sprecato ammonta a poco più di 380 euro, quasi l’equivalente di un mese di spesa, considerando che una famiglia composta da due adulti e un bambino spende in media 457 euro al mese per il proprio fabbisogno alimentare. Il 34% dei prodotti che si buttano sono quelli freschi, come latte, uova e carne, tra i prodotti più sprecati troviamo il pane (18%) frutta e verdura (16%) e prodotti in busta. Il motivo principale per cui si spreca è l’eccesso di acquisto generico o per eccesso di acquisto per offerte speciali. La riduzione degli sprechi evidenzia anche come le famiglie tendano sempre di più a investire maggiormente sulla qualità dei prodotti, cercando nuove e più vantaggiose forme di risparmio e non guardando più solo al prezzo ma anche alla “storia” dietro il prodotto, privilegiando aspetti quali la sostenibilità del prodotto o dell’azienda produttrice. E’ un primo passo, ma serve la collaborazione di tutti i soggetti della filiera affinché si raggiunga l’obiettivo “zero sprechi”. L’Adoc, che della battaglia agli sprechi alimentari ne fa una ragione d’essere, è fin da oggi disponibile a fornire la sua collaborazione per ogni azione e iniziativa mirata alla riduzione degli sprechi. In tal senso rilanciamo il nostro vademecum contro gli sprechi e la nostra campagna sull’alimentazione “Mangia Sano, Spendi Meno”, finalizzata ad educare i consumatori sull’importanza di acquistare prevalentemente prodotti stagionali, salutare ed economici”:

  1. Comprare solo l’essenziale, preferendo la qualità alla quantità, meglio una tavola meno imbandita ma più saporita;
  2. Se hai avanzi nel frigo, cerca di riutilizzarli nella preparazione di altri piatti;
  3. Utilizza al meglio il congelatore, se ne possiedi uno: surgela i tuoi avanzi di cibo, potranno essere utilizzati come porzioni monoposto:
  4. Prova ad acquistare meno e più spesso ciò di cui hai bisogno;
  5. Gli avanzi, se in buone condizioni, possono essere donati alle Associazioni di assistenza per i più bisognosi;
  6. Al momento dell’acquisto evitare le offerte promozionali illusorie come i 3×2, in questo modo si acquista e si spende più del necessario;
  7. Riporre le verdure nella parte bassa del frigo per evitare che ammuffiscano. Per la frutta il metodo migliore di conservazione è a temperatura ambiente. Mantenere separata la frutta e verdura che si intende consumare a breve da quella che si intende conservare più a lungo;
  8. Il pesce si può conservare in frigorifero, se fresco, per un paio di giorni al massimo, oppure può essere anche congelato. Deve essere sistemato in posizione intermedia nel frigo, opportunamente avvolto in pellicola trasparente o in contenitori chiusi. I molluschi devono essere riposti in un piano intermedio, in contenitori che ne garantiscano l’isolamento dagli altri cibi per evitare eventuali scambi di batteri;
  9. Ridurre o moderare le porzioni da servire;
  10. Mangiare lentamente permette una migliore digestione e rende possibile gustare più portate.
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